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Orlando: il caos sulle assunzioni dei precari è colpa della Regione

«Anche senza i paletti giuridici, per i Comuni è impossibile assumere i precari senza certezze dalla Regione. Servono garanzie di lungo periodo sul trasferimento delle risorse e soprattutto bisogna chiarire quali regole seguire nell' assunzione dei contrattisti, perché sono stati inseriti in un bacino unico e possono trovare posto anche in altri enti locali».
Leoluca Orlando, presidente dell' Anci, l' associazione dei Comuni, commenta così le nuove norme approvate a Roma per consentire la stabilizzazione dei precari degli enti locali. La riforma della pubblica amministrazione, infatti, permette di superare alcuni paletti alla spesa che fino ad oggi hanno impedito ai Comuni di procedere con le assunzioni. Ma nell' Isola sorgono altri ostacoli.

Sindaco Orlando, in che modo i Comuni siciliani possono beneficiare di queste nuove norme?
«Nell' Isola abbiamo un problema legato alla situazione legislativa regionale. I precari sono stati inseriti in un albo unico che li garantisce a prescindere dalla situazione finanziaria degli enti locali. Ma abbiamo Comuni come Palermo che hanno quasi ultimato le stabilizzazioni e altri che hanno un numero elevato di contrattisti. Come gestire il bacino e procedere a eventuali trasferimenti di personale da un ente all' altro? Secondo quali criteri? L' Anci ha ufficialmente chiesto un incontro al governo regionale assieme ai sindacati per discutere questi temi».

Il bacino unico comporta quindi possibili trasferimenti di personale da un ente all' altro pur di assicurare il posto a tutti. Pensa che sarà facile avviare procedure di mobilità?
«Questo purtroppo è un problema culturale. Quando in Francia, o in Germania, un disoccupato trova un posto di lavoro altrove, anche a centinaia di chilometri di distanza, è contento e si sente fortunato. Da noi anche se un lavoratore viene trasferito da un quartiere all' altro scatta la protesta. Ma questo sarà un problema da risolvere: se un Comune ha troppi precari e un altro invece ha spazi in pianta organica, che si fa?».

Resta comunque il problema delle risorse: i sindacati temono che dopo la stabilizzazione la Regione non eroghi più le risorse e i Comuni non riescano più a sostenere i costi del personale.
«Questo è uno dei problemi che vogliamo affrontare col governo regionale con grande urgenza. C' è la necessità che la Regione dia garanzie di lungo periodo sul contributo erogato ai Comuni. La legge di sta bilità del 2014 si riferisce solo al triennio 2014-2016 anche perché non può andare oltre. Certo è che il governo dovrebbe in ogni caso ridefinire il contributo per ogni singolo Comune, perché l' anticipazione del 40 per cento erogata non basta più e non copre il costo dei precari».

Qual è oggi la situazione finanziaria dei Comuni siciliani?
«Lo stato di salute è peggiorato, ci sono enti in dissesto, altri 26 Comuni che stanno seguendo la procedura per evitarlo. C' è una situazione variegata che alla fine si ripercuote sui cittadini dal momento che i sindaci per fare quadrare i conti sono costretti a incidere su tasse e servizi erogati. Ma come ha ribadito la stessa Corte dei Conti, i Comuni subiscono le conseguenza della continua, progressiva riduzione delle risorse da parte dello Stato e della Re.

Fonte: giornale di sicilia del 22.08.2014

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