I lavoratori ASU della Biblioteca Regionale di Messina, scrivono a Luigi Di Maio
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- Pubblicato Sabato, 20 Ottobre 2018 11:05
- Scritto da Salvo
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siamo alcuni dei 300 Lavoratori impiegati in Attività Socialmente Utili (ASU) presso gli Istituti (Musei, Biblioteche, Soprintendenze) dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana. Apparteniamo ad un bacino più ampio, di 5288 lavoratori, collocati presso uffici di Enti Locali e della Regione Siciliana.
Ormai molti di noi, grazie all’esperienza acquisita, svolgono mansioni importanti, in alcuni casi fondamentali, per il pubblico servizio (se i musei vengono aperti, anche nei festivi, come accaduto a Natale ed a Capodanno scorsi, è grazie alla nostra presenza).
Nei fatti, risultiamo inoccupati in cerca di prima occupazione benché svolgiamo la nostra attività lavorativa per 20 ore settimanali, presso enti pubblici ininterrottamente dal 1997/98, a fronte di un sussidio di disoccupazione di 580 € al mese (senza contributi e col paradosso di una legge Regionale approvata ma mai applicata per l’esenzione dai ticket sanitari). L’introduzione dell’istituto del reddito di cittadinanza, ormai prossimo, che prevede un importo di 780 € mensili rende ancora più anomala la nostra condizione.
A peggiorare la situazione c’è il fatto che i Lavoratori ASU dei Beni Culturali, pur lavorando per Enti pubblici ed essendo pagati dalla Regione, sono gestiti (nella normativa Regionale si usa il termine “utilizzati”) da Cooperative alle quali i Lavoratori stessi devono cedere parte del sussidio loro destinato. Complessivamente, ogni lavoratore è costretto a cedere circa una mensilità alle Cooperative di cui si potrebbe fare a meno, se, come per gli altri lavoratori dello stesso bacino avviene, quelli dei Beni Culturali fossero “utilizzati” direttamente dall’ente dove prestano la propria attività lavorativa o da un ente legittimato, che potrebbe essere l’ufficio del lavoro (tale trasferimento di funzioni sarebbe a costo zero per la Regione, comporterebbe un immediato vantaggio per il lavoratore e ci sottrarrebbe al controllo delle clientele politiche).
Chiediamo il Suo intervento affinché venga riconosciuto il nostro rapporto di lavoro. Chiediamo di essere considerati come lavoratori e che il reddito percepito sia considerato retribuzione del lavoro svolto. Pensiamo che la professionalità acquisita in oltre 20 anni di servizio possa essere considerata una risorsa per gli Enti presso i quali siamo impiegati.
In tutti questi anni abbiamo a più riprese avviato interlocuzioni e lotte per il riconoscimento del lavoro svolto. Confidiamo in un suo intervento, viste le attenzioni che il movimento di cui Lei fa parte ha destinato ai settori più penalizzati del mondo del lavoro.
Lavoratori ASU Biblioteca Regionale “Giacomo Longo” di Messina
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