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Precari degli enti locali, i sindacati: da settembre stipendi a rischio

«A settembre i Comuni torneranno ad avere problemi nel pagamento degli stipendi dei precari. E a fine anno tantissimi sindaci non saranno in grado di garantire la proroga ai contratti. Il governo regionale intervenga in tempo prima che sia troppo tardi»: è l’allarme lanciato dai sindacati che tutelano i precari degli enti locali siciliani. Il Movimento dei giovani lavoratori, tra i più rappresentativi, per voce di Massimo Bontempo, Giuseppe Cardenia e Giuseppe Sergio Leggio, ha chiesto un incontro urgente al governo sostenendo che «le nuove norme approvate dal Parlamento nazionale rischiano di non avere alcun effetto in Sicilia».

La questione, che riguarda 22.500 precari degli enti locali, è riesplosa dopo il via libera alla riforma della pubblica amministrazione, che di fatto allarga alcuni paletti alla spesa pubblica che hanno impedito ai Comuni di procedere con le stabilizzazioni. In pratica adesso i sindaci, man mano che i dipendenti andranno in pensione, potranno assumere un numero maggiore di precari e avranno meno limiti in bilancio sull’aumento della spesa per il personale. «Ma in Sicilia - spiega Massimo Bontempo - i Comuni devono sottostare ad altre regole imposte da una legge regionale, che prevede che si debbano dotare di una pianta organica e di un piano triennale delle assunzioni. Senza questi due passaggi, le deroghe di Roma non serviranno a nulla. Anche perché, in caso di assunzione, la Regione deve garantire almeno per cinque anni l’erogazione delle risorse ai Comuni». Secondo il sindacato, quindi, «pochissimi enti locali hanno già rispettato questi adempimenti e molti non riusciranno a prorogare fino al 2016 i contratti». Secondo Bontempo, da Roma servirebbero deroghe ancora più eclatanti, come «la possibilità di assumere i precari senza alcun limite di personale o di bilancio». Richieste che difficilmente il governo nazionale potrà recepire, per cui al momento i precari dell’Isola restano legati alla legge regionale. «Il piano triennale - spiega ancora Bontempo - chiede ai Comuni di pubblicare il fabbisogno di personale e di pianificare le assunzioni in base a quattro categorie. Molti sindaci, nell’attesa di rispettare questi obblighi, hanno prorogato i contratti. Ma se entro il 31 dicembre non pubblicheranno il piano delle assunzioni, i lavoratori non potranno proseguire le attività. E anche in presenza del piano, che fine farebbero i lavoratori in esubero?». Secondo il Movimento dei giovani lavoratori ci sono poi degli enti locali che sin da ora sono in difficoltà economica e non riusciranno a garantire i contratti dal primo gennaio 2015. «Ci sono gravi problemi economici - dice Bontempo - il contributo ai Comuni per quanto riguarda il nostro bacino è calato del 16 per cento e al momento i sindaci possono fare affidamento solo su un’anticipazione del 40 per cento che per giunta non è ancora arrivata e basterà solo fino a settembre. Poi, per avere il saldo, bisognerà aspettare il prossimo anno»

Fonte: Giornale di Sicilia (22/0/2014)

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