Questo sito utilizza cookie tecnici e analitici per consentire la fruizione ottimale del sito e cookie di profilazione di terze parti per mostrare pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso all'installazione di qualsiasi cookie clicca qui. Scorrendo questa pagina o chiudendo questo banner acconsenti all'uso dei cookie.

Colleghi Asu Web

Ven04262024

Last update11:05:06 AM

Ultima Ora:

Font Size

Profile

Menu Style

Cpanel

Trattativa con Roma, fra tagli, stabilizzazioni dei precari e trasferimento degli Asu

L’assessore spiega che «una trattativa è già molto ben avviata, ora tocca mettere a punto l’elenco di queste spese. Potrebbe essere sufficiente un confronto fra tecnici alla Ragioneria dello Stato»
I tagli da inserire in Finanziaria, le stabilizzazioni dei precari e il trasferimento degli Asu. La Regione attende di conoscere il nuovo governo nazionale per chiudere trattative fondamentali intavolate con Renzi e i suoi ministri nei mesi scorsi.

I tagli del 3%
Probabilmente potrebbe non essere necessario l'insediamento del nuovo governo per superare il primo nodo, quello economicamente più delicato. L’accordo fra Stato e Regione che ha portato nelle casse siciliane un miliardo e 600 milioni di nuove entrate prevede una serie di misure di risanamento che Palazzo d'Orleans deve attuare subito. Fra queste c’è una riduzione del 3% delle spese correnti. La trattativa avviata con lo Stato nelle scorse settimane verte sull'individuazione analitica di alcune spese da non considerare «correnti» e dunque libere da ridimensionamenti. Sono alcune voci di bilancio che il governo regionale vorrebbe addirittura tradurre in investimenti, cioè vorrebbe aumentare l'uscita. In primo luogo c’è, per esempio, la digitalizzazione dei Comuni. E in questo quadro rientra anche l'attivazione gratuita di internet nelle scuole. Sulla falsariga di questi esempi altre spese potrebbero sfuggire al taglio. Baccei ha spiegato che «una trattativa è già molto ben avviata, ora tocca mettere a punto l’elenco di queste spese. Potrebbe essere sufficiente un confronto fra tecnici alla Ragioneria dello Stato». Ma un eventuale irrigidimento del nuovo governo costringerebbe la Regione a qualche sacrificio in più nella propria Finanziaria, da varare a marzo dopo i due mesi di esercizio provvisorio già decisi.
La scommessa sui precari
Il secondo confronto col nuovo go-verno riguarderà i precari. E qui la partita diventerà tutta politica. Fatte salve le proroghe, che Palazzo d’Orleans è certo di poter varare nella Finanziaria regionale, Baccei è intenzionato a provare anche a inserire nella manovra la stabilizzazione per gran parte dei 16 mila contrattisti dei Comuni. Il punto di partenza è sempre la norma che doveva essere inserita nella legge di Stabilità nazionale e che è saltata per la crisi di governo che ha costretto al voto di fiducia in Senato cancellando gli emendamenti. La norma saltata avrebbe cancellato i paletti finanziari che oggi i sindaci devono rispettare per assumere. Al di là dei tecnicismi, con le regole attuali nei Comuni c’è posto per appena 1.500 dei 16 mila precari. Con la nuova norma si potrebbe trovare spazio a circa 7 mila/9 mila persone. Ed è questa la norma che Baccei intende «calare» in Finanziaria regionale. Una mossa che porta con sè il timore di una impugnativa, visto che la materia - dal punto di vista tecnico - andrebbe regolata con norma nazionale. La trattativa con il futuro governo punterà a recuperare l'accordo che su questa norma vigeva con l’esecutivo Renzi e a trasferirlo in una successiva legge nazionale se quella regionale venisse impugnata.
Gli Asu
Messi in salvo - come sostengono Crocetta e Baccei - i contrattisti dei Comuni, la Regione dovrà anche affrontare il caso Asu. Gli Asu sono una categoria particolare di precari: se ne contano circa 6 mila che incassano un assegno di circa 700 euro al mese che alla Regione costa circa 30 milioni all'anno. Anche per questi la proroga dovrebbe essere inserita nella leggina di fine anno che arriverà all’Ars insieme all’esercizio provvisorio. Poi però c’è da regolare il futuro di circa 350 Asu che fino a ora sono stati nell’orbita dello Stato. La Regione dovrebbe assorbirli integrandoli col bacino dei propri Asu. Ma anche questo va concordato con Roma.
Sanità e Formazione
Precari a parte, è noto che altri due temi dipendono totalmente dal via libera del nuovo governo. Il primo sono le assunzioni nella sanità: al di là degli annunci («concorsi per 5 mila posti» è il mantra di Gucciardi) almeno 1.500 persone potrebbero essere stabilizzate sfruttando vecchie graduatorie ancora valide. Ma serve il via libera di Roma alla rimodulazione delle rete dei posti letto e dei reparti negli ospedali siciliani. Carteggio che Gucciardi potrebbe completare a giorni. Allo stesso modo la legge di Stabilità nazionale ha previsto misure di prepensionamento che la Sicilia vorrebbe applicare ai formatori in esubero della formazione professionale: su questo c’era più di una stretta di mano fra l'assessore Bruno Marziano e l’ex ministro Poletti.

Fonte:gds.it

Visite

3122132
TodayToday168
YesterdayYesterday306
This_WeekThis_Week1120
This_MonthThis_Month4955
All_DaysAll_Days3122132

I Video

I più letti