Questo sito utilizza cookie tecnici e analitici per consentire la fruizione ottimale del sito e cookie di profilazione di terze parti per mostrare pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso all'installazione di qualsiasi cookie clicca qui. Scorrendo questa pagina o chiudendo questo banner acconsenti all'uso dei cookie.

Colleghi Asu Web

Ven05032024

Last update11:05:06 AM

Ultima Ora:

Font Size

Profile

Menu Style

Cpanel

Bozza Finanziaria 2017: ASU 5 anni di stipendio per lasciare il bacino.

C'è la stabilizzazione dei precari, ci sarà un piano di prepensionamenti in enti e partecipate regionali, non mancano i finanziamenti a scuole e università. La Finanziaria 2017 prende forma: la giunta ne ha iniziato a discutere martedì sera, anche se il testo messo a punto dall'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, per ora è una bozza in continua evoluzione.
Di sicuro nella manovra, che Crocetta e l'assessore vogliono approvare all'Ars entro fine anno, c'è già il piano per i 15/16 mila precari degli enti locali. Un piano che viaggia su un doppio binario: alcune norme verranno inserite nella legge di Stabilità nazionale, poi la Regione completerà il quadro nella propria Finanziaria. Le prime indiscrezioni filtrate lasciano intendere che non sarà più la Resais (o non sarà solo la Resais) il vagone a cui agganciare i precari in viaggio verso il posto fisso. A Roma infatti Baccei e l'assessore agli Entìlocali Lui sa hanno ottenuto rassicurazioni sul fatto che lo Stato modificherà i paletti economici entro cui autorizzare le stabilizzazioni: cambierà il parametro delle cosiddette risorse assunzionali individuate nel bilancio. Significa che mentre oggi, in base alle somme utilizzabili, i Comuni possono stabilizzare al massimo 1.500 persone, a legge di Stabilità approvata questa quota potrebbe crescere fino a 6 mila, forse qualcosa in più. Nel frattempo però per tutti scatterà la proroga fino al 31 dicembre 2018. Ottenuta la proroga, una buona fetta dei precari troverà spazio subito nei Comuni. E lo stesso avverrà per una parte degli ex dipendenti delle Province. I contratti saranno uguali a quelli attuali. Chi resterà fuori troverà spazio entro il triennio alla Resais che nel frattempo la giunta modificherà dal punto di vista statutario. Costo del piano: 190 milioni all'anno, più una piccola quota a carico dei Comuni. Crocetta vorrebbe anche inserire una norma che spinge gli altri precari (Asu, Puc) a lasciare il bacino garantito in cambio dell'equivalente di 5 annualità di stipendio. È una norma che il presidente e Baccei stanno valutando e che dovrà essere discussa anche con l'assessore Antonello Cracolici per estenderne gli effetti ai forestali. L'obiettivo della Regione in questa fase resta lo sfoltimento del personale che grava sul bilancio: a cominciare da enti e le partecipate. La norma allo studio prevede una sorta di prepensionamento applicando gli stessi parametri della pre-Fomero. Si tratta di misure normalmente non applicabili a enti e partecipate e per questo motivo Baccei starebbe pensando a una norma che funziona così: la Regione si accollerebbe il costo dell'assegno che andrebbe erogato a chi lascia il posto fino al raggiungimento dell'età pensionabili, momento dal quale interviene l'Inps. L'assegno, sotto forma di sussidio, avrebbe lo stesso importo che garantirebbe la pre-Fornero, cioè circa il 75% del vecchio stipendio. Sempre per snellire il settore degli enti Baccei ha inserito in Finanziaria un articolo che riprende un disegno di legge che da tempo giace in commissione Bilancio senza arrivare al voto: la norma prevede la liquidazione di tutti gli enti che da anni risultano in deficit. E una norma che ricalca una analoga previsione statale. Le liquidazioni verranno affidate a liquidatori che avranno un compenso di 5 mila euro.
Fonte: gds.it

Visite

3123847
TodayToday225
YesterdayYesterday314
This_WeekThis_Week1143
This_MonthThis_Month732
All_DaysAll_Days3123847

I Video

I più letti