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Pubblicata la Gazzetta Ufficiale ma ancora problemi di spesa per Comuni, precari e forestali

Non arrivano buone notizie da Roma per il disastrato bilancio della Regione. Oggi sulla Gazzetta ufficiale è stata finalmente pubblicata la manovra economica. Eppure i pagamenti possibili, stipendi e poco altro, non si sbloccheranno prima della prossima settimana, perché occorre una delibera di giunta tecnica. Ma si potrà spendere ben poco. A rischio sono i finanziamenti per Comuni, forestali, precari, ex Tabella H e una miriade di altre spese che per il momento rimarranno di fatto bloccate. Il motivo? In cassa mancano all'appello i 900 milioni approvati dal Parlamento nazionale per l'Isola, ma soprattutto non c'è alcuna certezza sugli altri 500 milioni di euro assicurati da Roma per coprire il disavanzo strutturale di 1,4 miliardi di euro.

Su quest'ultimo fronte ieri, in un incontro al ministero dell'Economia, presenti il governatore Rosario Crocetta e l'assessore Alessandro Baccei, sono emersi altri problemi tecnici e si è arrivati a una certezza di non poco conto: per avere questa seconda parte di stanziamenti promessa dal governo Renzi occorrerà un ulteriore passaggio alla Camera e al Senato, con una norma ad hoc. Una grana non da poco, anche se dallo staff dell'assessore renziano ripetono che "questo si sapeva fin dall'inizio". A Palazzo d'Orleans la preoccupazione è tanta perché si sperava in un percorso amministrativo: "Tornare in Parlamento per chiedere altri soldi alla Sicilia in questo momento non sarà facile".
Intanto il tempo scorre. Se a maggio non arriveranno i 500 milioni cash, la spesa per molti capitoli non si sbloccherà. A pagarne le conseguenze saranno in tanti: i trasferimenti ai Comuni rischiano di essere tagliati per 170 milioni di euro, i forestali non potranno essere avviati alle giornate lavorative minime perché il fondo subirebbe un buco da 71 milioni. Anche gli stipendi dei 24 mila precari degli enti locali sono a rischio, perché coperti per 115 milioni di euro dalla seconda tranche di fondi promessa da Roma.
In bilico il futuro di diverse società partecipate, a partire dalla Sas, che conta duemila dipendenti: il contratto previsto vale 44 milioni di euro, e la metà di questi fondi al momento non ha copertura senza lo stanziamento degli altri 500 milioni dello Stato. "Stanno distruggendo questa società - attacca Michele D'Amico, del Cobas-Codir - non solo hanno ridotto complessivamente il contratto di un milione di euro, con il risultato che non bastano i fondi per coprire gli straordinari dei lavoratori nel settore dei beni culturali e a rischio è l'apertura dei musei. Ma di tutto lo stanziamento, la metà al momento non ha copertura certa perché messo tra gli accantonamenti negativi in attesa dei nuovi fondi. Stanno giocando con il futuro di duemila famiglie ed è evidente il disegno di chiudere questa società per fallimento".
L'elenco delle spese bloccate in attesa dei 500 milioni da Roma non finisce qui: ai 3.200 Pip servono 14 milioni di euro, altri 13 milioni di euro mancano alla ex Tabella H. E soprattutto 96 milioni di euro al cosiddetto Allegato 1: un elenco sterminato di enti finanziati dalla Regione, compresi i principali Teatri dell'Isola. E la notizia arrivata ieri dal ministero, che occorre cioè un passaggio in Parlamento per avere questi fondi, preoccupa molto.

Fonte: larepubblica.it

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