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Il collega Antonio Ferranti scrive al Presidente Crocetta: "Presidente esistiamo anche noi lavoratori A.S.U."

EGREGIO SIGNOR PRESIDENTE,
spero innanzitutto che la presente possa essere letta, attenzionata e presa in considerazione dalla sua persona e non rimanere in un cassetto o svista da un suo segretario.
Io sono uno dei 5800 A.S.U. sfornati 15 anni fa dalla Regione Sicilia, utilizzati e considerati solo in tempi di campagne elettorali e ad oggi rimasti tali e che lei conosce personalmente.
Come ci siamo prefissati in tempi anticedenti le ultime elezioni regionali, per esempio nel corso dell’incontro tenutosi a Messina, la problematica degli A.S.U. doveva essere uno dei principali

punti per cui la sua persona, se eletta presidente della regione, si fosse fatta carico di cercare una soluzione.
Cio’ al fine di trovare una via d’uscita da questo mondo di lavoratori anomali, cosi’ come ancora ad oggi nel 2013 siamo considerati, tanto da sentirci, scusi l’espressione quasi dialettale , “ ne’ porci ne’ cristiani”.
Assistiamo quotidianamente a vari studi di soluzioni per la platea dei precari, si presentano vari decreti anche da parte del Governo Nazionale per le loro definitive stabilizzazioni, che ci auguriamo noi stessi avvengano al piu’ presto possibile,ma allo stesso tempo constatiamo una mancata considerazione concreta del problema da parte di tutte le istituzioni che potrebbero migliorare la nostra situazione e renderla un tantino dignitosa.
Tuttavia, non possiamo far altro che appurare come tutte le forze politiche ed istituzionali non facciano altro se non scansare o – addirittura – deliberatamente evitare il problema.
Dopo anni ed anni di venire a bussare alle porte della Regione Sicilia, quale casamadre di questa platea di lavoratori indeterminati, non per la durata dei contratti di lavoro ma per gli aggettivi che ci possono definire, siamo stanchi oltre che delusi di recarci presso codesta istituzione a raccontare volta dopo volta chi siamo, quanti siamo, da dove veniamo e cio’ che vogliamo.
Oggi noi ci aspettiamo da lei personalmente una risposta certa, con i fatti, su una presa di posizione verso la problematica degli A.S.U.
La invitiamo ad intervenire anche nei confronti del governo nazionale affinche’ possiamo venire dallo stesso presi in considerazione per essere quantomeno inseriti nel mondo del precariato.
Le ripeto, si tratta di 5800 persone che percepiamo mensilmente 572 euro e che con questa misera somma abbiamo la possibilita’ di garantire la sopravvivenza alle nostre famiglie.
Noi A.S.U. siamo anche disposti a spostarci in massa assieme a lei a Roma e portare questa nostra problematica sul tavolo del governo nazionale o addirittura al Parlamento Europeo affinche’ possa cercarsi, trovare e applicare una soluzione a questo bacino di LSU, perche’ un paese che si fa carico di ospitare tanti disgraziati che giornalmente sbarcano sulle nostre coste e che si dimostra solidale verso l’opinione mondiale a tutte le problematiche sociali, non puo’ abbandonare 5800 siciliani che oggi vivono di stenti con la paura di perdere il poco che hanno, per un domani vivere da barboni in quanto nessuno di noi, ad oggi, ha maturato alcun diritto contributivo ai fini pensionistici.
Certi di una sua attenzione a tale grave problema sociale e sicuri di una sua risposta in merito, le porgo distinti saluti.


- CLAUDIO ANTONIO FERRANTI -
ASU PRESSO IL COMUNE DI VILLAFRATI (PA)

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