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in Sicilia non ci sono precari di serie “A” e precari di serie “B”

Questa precisazione è importante. In queste ore si parla di un incontro tra il ministro della Pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia, e ilpresidente della Regione, Rosario Crocetta. Si parla, inoltre, di assorbimento dei precari da parte dei Comuni con concorsi che dovrebbero prevedere una riserva del 50 per cento dei posti ai precari.

Si parla solo di precari, non dei dirigenti raccomandati.

Come questo giornale ha scritto in tempi non sospetti, sta per esplodere il bubbone dei precari siciliani. Contrariamente a quello che si cerca di far credere, non sono 23 mila, ma molti di più: da 70 a 80 mila. Impossibile, nelle condizioni finanziarie in cui si trova la Regione, pensare a soluzioni stabili.

Qualcosa si poteva fare. Ma la Regione siciliana avrebbe dovuto non farsi scippare 914 milioni di euro dallo Stato. Lo abbiamo scritto lo scorso aprile, mentre era in corso all’Ars la discussione sul Bilancio di quest’anno: il Governo della Regione non avrebbe mai dovuto consentire a Roma di

D'Alia: "tutelerò i precari siciliani"

«Chi ha parlato del testo sui precari lo ha fatto in malafede, continuando a speculare sui bisogni dei lavoratori per costruire le proprie fortune politiche. Oggi incontrerò il presidente Crocetta per discutere dei problemi della Sicilia. Tutte le proposte migliorative possono essere accolte, ma nel rispetto dei paletti della Costituzione

Crocetta: "I precari li assorbiamo noi alla Regione"

"Ho letto giudizi affrettati sul decreto per la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione. Invece di mettere benzina sul fuoco, mi sembra piu' giusto lavorare per risolvere i problemi". Così il presidente della Regione Rosario Crocetta ha commentato le polemiche seguite all'approvazione del decreto nazionale che riapre ai concorsi negli enti locali e

Mai più contratti a termine

"Mai più contratti a termine". Con queste parole il ministro Gianpiero D'Alia illustra il senso del decreto legge e del disegno di legge sulla Pubblica amministrazione approvati oggi dal Consiglio dei ministri. "Una soluzione strutturale al precariato - ha spiegato il premier Enrico Letta - con norme che hanno una funzione fondamentale per la riorganizzazione e la modernizzazione della Pa". "Con questo provvedimento diciamo mai più contratti a termine che non siano eccezionali o temporali, l'uso al ricorso del precariato nella Pa è diventata una scorciatoia.

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