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Lettera sfogo di un LSU sordo

Buonasera a tutti i colleghi L.S.U. – L.P.U. - A.S.U, permettemi che mi presento, mi chiamo Giovanni e sono un vostro collega L.S.U. sordo della provincia di Catania, e sono impiegato assieme ai miei 3 colleghi sordi e una collega udente tutti attualmente impiegati in una Associazione facente parte del servizio socio educativo per bambini e ragazzi sordi operante nella sola provincia di Catania ed operiamo in predetto servizio dal lontano 1998, ossia da quasi ben 16 anni che compiremo a settembre.
Seguo da molto tempo e in questi ultimi giorni le varie discussioni inerente lo stato di agitazione dei lavoratori inerente il sussidio di disoccupazione (il nostro amato stipendio) e veramente mi sento in dovere di intervenire anche per darvi man forte sia in prima persona che col pensiero.
Vorrei fare un piccolo breve riassunto: innanzitutto sia io che i miei colleghi sordi dovremmo essere impiegati con la sola qualifica di operatori di personal computer (ovvero ordinaria amministrazione), per quanto riguarda la sola collega udente che prima era impiegata assieme agli altri colleghi udenti pure loro che si sono dimessi nel tempo a causa del comportamento poco conforme ai principi professionali dalla direzione amministrativa. La qualifica della collega era quella di tecnico della L.I.S. (equivalente alla qualifica di interprete per sordi).
Con la vecchia direzione fino al febbraio 2012, in questi anni siamo stati impiegati nella maniera più disparata anzi attenersi alle nostre mansioni relativamente alle qualifiche come da progetto iniziale nel lontano 1998, abbiamo fatto diverse mansioni che alla Regione facevano finta di niente e lo sapevano, e poiché il direttore che gestiva la struttura era un ex politico proveniente dal Comune di Catania e con assidui contatti con la Provincia Regionale di Catania e così come con la Regione Siciliana, e non solo anche Socio Fondatore della stessa Associazione, di cui ha perso la carica sia di socio che direttore per ordine del nuovo presidente.
Come ho detto sopra che fino al febbraio 2012, in alcuni periodi di tempo siamo stati minacciati psicologicamente con l’inganno (vedasi mobbing) e si doveva svolgere il lavoro non attinente alle nostre capacità lavorative (vedi trasporto mobili, guida e accompagnamento bambini da casa al servizio socio educativo e viceversa) pena l’esclusione dal progetto L.S.U. come era inizialmente, superando di fatto il monte ore previsto rispetto alle 4 ore lavorative giornaliere e complessivamente 80 ore mensili, usufruendo pochi giorni di riposo previsti come da regolamento A.S.U.
Ciò significa che il direttore in carica approfittava della disponibilità gratuita grazie alla nostra presenza, in quanto eravamo pagati grazie “alla Regione”, in barba alle norme di sicurezza previste per i lavoratori.
In passato avemmo avuto offerte di lavoro a tempo indeterminato, e ogni volta che dicevamo dell’offerta lavorativa, egli ci fece sfumare ogni possibilità di lavorare presso altri enti senza poter migliorare di più.
Poi quando il direttore fu rimosso per ordine irrevocabile del nuovo Presidente, in quanto papà di una ragazza sorda, il presidente aveva capito il raggiro causato dal direttore ai danni della stessa Associazione, nonché ai collaboratori, i dipendenti, i soci dell’associazione stessa, e per ultimo ai lavoratori l.s.u.
Ora con la nuova dirigenza, in questi ultimi due anni, si è avuto un comportamento professionale assolutamente normale, ma ancora con alcuni residui di furbizia nel senso che attualmente io sono impiegato presso la segreteria amministrativa, mentre i restanti 4 colleghi sono impegnati nel servizio pomeridiano (servizio di trasporto con solo accompagnamento) facendosi a turno per non superare il monte ore 20 settimanali, e usufruendo i pochi giorni di riposo previsti.
Ora torniamo ad oggi, sia io che i miei colleghi abbiamo saputo di essere ammessi nell’elenco dei lavoratori così come tutti gli altri colleghi ammessi e operanti in tutta la Regione Siciliana secondo l’art. 30 Legge di Stabilità Regionale L.R. 28 gennaio 2014, n.5, ma abbiamo saputo anche dell’esclusione degli altri colleghi A.S.U. a cui va la nostra solidarietà umana sperando che loro si integrino velocemente nel nostro bacino.
Da parte nostra, era arrivata una circolare indirizzato all’ente utilizzatore dove lavoriamo da parte dell’Assessorato ai Beni Culturali di Trapani, dove si esplicava in maniera urgente la nostra disponibilità a
prestare presso predetto Assessorato, senza specificare in merito alle nostre mansioni, la durata contrattuale e naturalmento lo stipendio mensile. Ovviamente in 3 (tre) giorni non si poteva rispondere, perché innanzitutto l’Assessorato aveva spedito il venerdì per cui era la lettera era arrivata il giorno dopo cioè il sabato, l’associazione era chiusa sabato e domenica, e il termine per rispondere era di 3 giorni per cui l’ultimo giorno utile era il lunedì.
Io mi sono incontrato con i miei colleghi, parlando con loro, e abbiamo dato risposta alla lettera dell’assessorato rispondendo con l’autocertificazione (D.P.R. 445/2000) per mezzo dell’ente utilizzatore dando risposta negativa che non eravamo interessati (sapevamo che il trasferimento era illegale senza giusta motivazione)
“Per quale motivo avete rifiutato?”- vi chiederete
I punti sono questi:
1) non siamo più giovani, abbiamo ormai alle spalle dai 37 anni ai 60 anni, non abbiamo più una motivazione energica quanto quella di un ragazzo giovane di 20-25 anni, e non solo siamo anche demoralizzati dal punto di vista psicologico;
2) abbiamo famiglia e ciascuno di noi mantiene al sostegno economico per la sopravvivenza familiare e non possiamo più permetterci il lusso di spendere soldi per trasferimenti presso altre sedi distanti più di 200-300 km dal luogo di residenza, né tanto affittare appartamenti con i tempi di crisi che ci sono oggi, non ne vale la pena.
E non solo anche con le elezioni europee (che peraltro non voterò più) che man mano si stanno avvicinando, la possibilità di ottenere i nostri stipendi entro determinato tempo si stanno sfumando sempre più, e con ciò aggrava le nostre posizioni economiche causando notevoli disagi alle nostre spese quotidiane (pagamento rate mutuo, prestiti, bollette luce, acqua, telefono, tasse spazzatura, imu-tares e altre spese) per lungo tempo (si dice a luglio per l’accredito dei nostri stipendi, siamo sicuri?).
La Regione e i suoi funzionari sanno di tutto questo delle nostre difficoltà ad affrontare problemi quotidiani? E chi ci rimborsa gli interessi di mora?
So anche che la Regione ha 3 anni di tempo fino al 2016 per la stabilizzazione dei 5700 lavoratori A.S.U. operanti in tutta la Sicilia, però ricordiamo come siamo inseriti tanti anni fa, le qualifiche devono essere attinenti alle proprie capacità professionali, nonché alla attitudine psicofisica di ogni lavoratore, e soprattutto all’età non più giovane, dato che anche voi siete ormai grandicelli per poter essere stabilizzati per arrivare fino alla benedetta pensione di anzianità di servizio (ma esiste nel nostro caso?).
E poi voi pensate che la Regione stabilizzi tutti i lavoratori? Non credo, io penso che il 30-40% saranno assunti a tempo indeterminato, mentre il 60-70% va a casa tutti quanti.
Proprio quel 60-70% dei futuri “licenziati” mi preoccupa, può succedere a me, può succedere a chi come noi sparsi in tutta la regione.
Quindi il mio suggerimento prima dello scadere dei fatidici tre anni, è quello di pagare ogni lavoratore “licenziato” dal bacino L.S.U.-A.S.U. come una sorta di trattamento di fine rapporto e nessuna assunzione, calcolando per i prossimi 15-20 anni stipendio base media € 570 euro mensili € 102.600 per 15 anni più il premio bonus carico familiare di € 100 mensili corrispondenti a € 18.000 sempre per 15 anni, porta in totale € 120.600, la stessa cosa vale per i 20 anni di fuoriuscita € 136.800 più il bonus carico familiare € 24.000 porta in totale € 160.400.
Ricordiamo allo stato di fatto oggi non abbiamo alcuna busta paga, non abbiamo trattenute contributive utili per la pensione di anzianità di servizio, siamo sempre e comunque lavoratori irregolari senza alcun trattamento di beneficio per noi ma a favore degli altri che cercano di approfittare della buona volontà soprattutto perché lo Stato paga noi attraverso l’INPS per mezzo della Banca d’Italia e non la Regione.
Ma resta il fatto che la Regione Siciliana non ha mantenuto le promesse fatte in questi lunghi anni riguardo alla stabilizzazione E oltre a questo si aggiunge anche la beffa di subire il ritardo dei nostri stipendi fino a
luglio dovuto alle elezioni europee del 25 maggio, cosa da costringere noi a non votarli più i politici di riferimento4.
Se voi Comitato/Associazione A.S.U. avete aperto il contenzioso con la Regione con i vostri avvocati di parte, sarebbe meglio denunciare ora e non dopo la Regione per inadempienze contrattuali con risarcimento dei danni morali e materiali a cominciare dal primo giorno di lavoro fino ad oggi dato che siamo stati prorogati di anno in anno e l’ultimo colloquio fatto nel 2008 presso gli Uffici Provinciali del Lavoro in riferimento alla procedura di stabilizzazione mai avviata e poi non si era più saputo niente fino ad oggi.
Vi auguro con tutto il cuore di poter dare voce da parte mia, chi lo scrive è una persona sorda che ha scritto di suo pugno questa lunga lettera.
E porgo i miei saluti con affetto e abbraccio a Voi che state combattendo per fare valere i NOSTRI DIRITTI DI LAVORATORI, nessuno si deve permettere di calpestare la nostra dignità personale e professionale.

GIOVANNI

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