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I consigli precari del Dott. Gaetano Aiello

In riferimento agli ultimi avvenimenti in materia di precariato della Regione Siciliana e della conseguente opera dei pupi che ne deriva, vorrei dare un ultimo consiglio ai lavoratori precari, per evitare ancora una volta di cadere nel tranello della mala politica e continuare a farsi prendere per i fondelli da un Governo regionale confusionario e inconcludente, sicuramente assente in materia di diritti dei lavoratori precari e/o impegnati in attività socialmente utili ASU.
I consigli derivano dalla lettura attenta di alcune questioni legislative e amministrative:

1. Elenco unico regionale dei lavoratori appartenenti al regimetransitorio dei lavori socialmente utili.
Questo elenco, previsto dall’articolo 30, comma 1, della Legge Regionale 28 gennaio 2014 n. 5, incostituzionale, in quanto in evidente contrasto con l’articolo 4, comma 8, del Decreto Legge 31 agosto 2013 n. 101, convertito con modifiche ed integrazioni in Legge 30 ottobre 2013 n. 125 ( cd. Legge D’Alia), non può contenere soggetti precari, ovvero titolari di un contratto a tempo determinato, di cui all’articolo 1, comma 400, della Legge 24 dicembre 2012 n. 228, come recepito nella Legislazione regionale con la Legge Regionale 22 gennaio 2013 n. 4, all’articolo 3, comma 1. Secondo quanto prevede la Legge, se esiste in Sicilia ancora la Legge, nell’elenco regionale devono (indi dovrebbero) essere inseriti soltanto i lavoratori ASU di cui al Decreto Legislativo 7 agosto 1997 n. 280 ed al Decreto Legislativo 28 febbraio 2000 n. 81.

2. Mancata erogazione del sussidio ai lavoratori impegnati in attività socialmente utili. Qua la situazione ha veramente del paradossale, benché l’articolo 30, comma 5, della Legge Regionale 28 gennaio 2014 n. 5, preveda già la proroga delle attività socialmente utili dei soggetti inseriti nel “famoso” elenco regionale, fino al 31 dicembre 2016, con decorrenza dal 1 gennaio 2014, addirittura non si erogano i sussidi. Non ho parole appropriate per definire tale comportamento, giudicate voi!!!

3. Anticipazione della quota pari al 40% del Fondo straordinario destinato al compenso degli squilibri finanziari. Questa anticipazione dovrebbe essere erogata agli Enti Locali dall’Assessorato della Autonomie Locali, per compensare gli squilibri finanziari, derivanti dall’abrogazione di norme recanti misure in favore di dipendenti precari degli Enti. Anche in questo caso il comportamento tenuto dal Legislatore regionale, ovviamente d’accordo con l’Anci Sicilia, che ha generato il comma 7 bis allo stesso articolo 30, appare non conforme a quanto stabilito prima con il comma 7, il quale prevede l’adozione di un Decreto Interassessoriale tra Assessore alle Autonomie Locali e Assessore del Lavoro per ripartire il Fondo straordinario per la salvaguardia degli squilibri di bilancio.

4. Mancata attuazione dalla stessa Legge D’Alia, principalmente per assenza delle risorse finanziarie di cui gli Enti Locali e gli Enti Istituzionali in genere avrebbero dovuto godere, in vigenza della Legislazione regionale di finanziamento, abrogata dal famigerato articolo 30.

5. Mancata attenzione alle uniche iniziative serie in campo e continua disinformazione del fenomeno precari in Sicilia. Mi riferisco ai due DDL n. 741 e n. 742, esaminati in V Commissione dell’ARS ed emendabili entro il 31 luglio 2014.

Appello precario: difendervi da loro è facile ma difendervi da voi stessi impossibile.

Dott. Gaetano Aiello
dal sito: bastaprecaricomunemazara.blogspot.it

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