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Messina: Convegno precari, confronto tra esperti, tecnici e politici.

Si è tenuta nell’ex Aula Mineralogia, presso il Plesso Centrale dell’Università di Messina, un incontro voluto dai precari degli Enti locali, erano presenti prevalentemente i precari del Comune di Messina e del Comune di Milazzo, sulle prospettive di stabilizzazione dei contratti a tempo determinato e sulle possibili conseguenze del contenzioso del lavoro per abuso di contratti a termine, anche alla luce delle recenti pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. In tale sede si sono succeduti vari interventi qualificati, che hanno chiarito un po’ le idee ai presenti.
Il Dott. Gaetano Aiello, consigliere giuridico presso la Vice Presidenza Vicaria dell’ARS, ha sottolineato che lo Stato membro Italia, oggetto di innumerevoli procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea, in materia di abuso dei contratti a tempo determinato nel pubblico impiego, per bloccare tali procedure sta cercando di limitare o comunque di rendere più difficile l’applicazione della proroga dei contratti, comprensivi di proroghe e rinnovi, oltre i 36 mesi. Appare chiaro, continua Aiello, che la Legislazione comunitaria in materia si applica anche ai contratti a tempo determinato disciplinati dalla legislazione regionale vigente, in quanto i contratti a termine stipulati dagli Enti Locali e dagli Enti Pubblici ricadenti nel territorio della Regione, hanno tutti abbondantemente superato, tra proroghe e rinnovi, per oltre 4 volte il limite massimo dei 36 mesi consentito dalla Legge. Occorre oggi che questo Governo dimostri la capacità politica necessaria, affinché venga individuata una soluzione legislativa risolutiva, ecco perché Gaetano Aiello ha elaborato una proposta di legge in tal senso che è disposto a discutere e perfezionare con chiunque voglia concretamente la stabilizzazione dei precari siciliani, perché questo che adesso sembra un sogno diventi realtà.
E’ seguito l’intervento dell’Avv. Sergio Galleano, avvocato del foro di Milano e socio A.G.I., che in parte ha precisato alcuni aspetti già evidenziati da Aiello. La chiave di volta di tutto sembra essere il d. lgs n. 368/2001, segnatamente l’avvocato si è soffermato sull’art. 5 comma 4 bis. E’ passato ad esaminare poi quella meglio conosciuta come Sentenza Mascolo, emanata il 26/11/2014 dalla Corte di Giustizia dell’ U.E., avente ad oggetto la stabilizzazione del personale della scuola, ma applicabile anche ai precari della P.A., dove si evince che l’Europa ci dice che bisogna eliminare “l’abuso dei 36 mesi” con la conversione dei contratti a tempo indeterminato. L’avvocato ha inoltre evidenziato come la giustizia siciliana tende a tutelare la Regione Sicilia, nonostante le pronunce europee. Gli Enti locali, essendo sotto organico, hanno fatto ricoprire ai precari posti che dovevano essere messi a concorso. La soluzione consigliabile è il contenzioso, chiedendo in subordine il risarcimento del danno, che, vista la contingenza economica, gli Enti non possono pagare e quindi si provvederà alla stabilizzazione, così come è già successo a livello nazionale. La Consigliera comunale del Gruppo Misto, Nina Lo Presti, porta i saluti anche dell’Assessore al Bilancio del Comune di Milazzo che non è potuto intervenire per problemi di salute, precisando che a Milazzo si sta provvedendo a stabilizzare i precari. Viene subito, però, stoppata da Clara Crocè, Segretaria della Fp Cgil, unico sindacato presente, che precisa che i contratti a Milazzo verranno rinnovati fino al 2016, a Messina la situazione è peggiore, perché non solo non si parla di rinnovo e il Job act bloccherebbe il 20% delle stabilizzazioni. La Lo Presti si dice indignata, del diverso trattamento, più favorevole, che viene riservato ai precari delle partecipate, che secondo varie interpretazioni, sono anch’essi precari comunali che devono avere lo stesso trattamento e di come questa Amministrazione non abbia ancora “stretto” sulle premialità dei dirigenti per favorire la stabilizzazione dei precari. Nina La Presti, nel suo ruolo politico si è detta disponibile a sostenere la causa dei precari, rendendo per quanto possibile noto il piano di riequilibro del Comune di Messina che inciderà sulle vite dei cittadini fino al 2023.
L’intervento dell’avv. Aurora Notarianni, avvocato del foro di Messina e componente del Consiglio Esecutivo nazionale A.G.I., ha concentrato il suo intervento sulla possibilità che venga risarcito il danno da paura e da perdita della speranza ai precari della P.A., perché è evidente che questa condizione protratta anche per 25 anni ed oltre, crea nei lavoratori danni devastanti che incidono sul fisico e sulla psiche della persona. Da una ricerca giurisprudenziale dalla stessa condotta è emerso che anche per analogia, si può avere diritto al risarcimento, la precarietà protratta per così tanto tempo potrebbe causare danno per la perdita di un figlio mai nato. Sono seguite molteplici domande agli esperti da parte dei lavoratori, che si sono detti abbandonati dai tutti, anche dai sindacati e ormai sfiduciati e privi di forza per lottare per i loro diritti, costituzionalmente garantiti. Gli esperti, oltre a rispondere ai quesiti, hanno esortato i presenti a continuare a lottare, perché la Regione Sicilia non può non ascoltare la loro voce, che solo le gambe dell’Amministrazione. Fonte: ilcittadinodimessina.it

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