Questo sito utilizza cookie tecnici e analitici per consentire la fruizione ottimale del sito e cookie di profilazione di terze parti per mostrare pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso all'installazione di qualsiasi cookie clicca qui. Scorrendo questa pagina o chiudendo questo banner acconsenti all'uso dei cookie.

Colleghi Asu Web

Gio04252024

Last update11:05:06 AM

Ultima Ora:

Font Size

Profile

Menu Style

Cpanel

Quei «paletti» impossibili per prorogare i precari siciliani

I precari degli enti locali sono poco meno di 20 mila. Il loro stipendio è garantito da un finanziamento di circa 250 milioni che annualmente la Regione stanzia per i Comuni che li impiegano. 
Normalmente il loro contratto veniva prorogato di anno in anno. Ma l' anno scorso è cambiata la normativa nazionale di riferimento. Lo Stato ha previsto che per prorogare i contratti anche di un solo anno è necessario che ogni Comune prepari un piano triennale di stabilizzazioni: le proroghe quindi sono inserite in un percorso che al termine del triennio deve concludersi col posto fisso.
Ma questa non è l' unica condizione.
Per prorogare i contratti i Comuni devono avere i conti in ordine: devono essere in regola col patto di stabilità e devono spendere per questo personale non più della metà di quanto si spende per tutti i dipendenti.
Nel corso del 2014 i sindaci hanno più volte denunciato l' impossibilità di rispettare questi paletti perchè c' è un problema di finanziamenti regionali.
La prima tranche dei soldi stanziati dalla Regione a gennaio - ha denunciato l' Anci - è arrivata solo in estate.
E anche per questo motivo nel frattempo in molti Comuni gli stipendi non sono stati pagati ai precari. Oppure sono stati pagati ricorrendo ad anticipazioni bancarie che sono costati parecchio in termini di interessi.
La situazione dei precari degli enti locali non è molto diversa da quella di una quota residua di personale a contratto che lavora ancora negli uffici regionali e negli enti collegati. Si tratta di qualche centinaio di persone mentre la parte maggiore, circa 4 mila, è stata stabilizzata fra il 2010 e il 2011.

Fonte: gds del 24.11.2014

Visite

3121886
TodayToday228
YesterdayYesterday254
This_WeekThis_Week874
This_MonthThis_Month4709
All_DaysAll_Days3121886

I Video

I più letti