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Legge Madia in Sicilia, ddl per stabilizzare precari e ASU dei comuni

Valorizzare le professionalità del  personale precario e ridurre il ricorso ai contratti a termine. Con il disegno di legge presentato ieri all’Assemblea regionale siciliana, a  firma congiunta di Tommaso Calderone e Giuseppe Milazzo del gruppo  parlamentare di Forza Italia, gli Enti locali della Regione siciliana  sono autorizzati – per il triennio 2018/2020 – ad attivare le  procedure selettive riservate sia ai titolari di rapporto di lavoro  subordinato a tempo determinato (contrattisti), sia al personale Asu,  utilizzati dagli enti stessi. La prerogativa è che alla data di  pubblicazione dei bandi di selezione, i beneficiari abbiano maturato  almeno tre anni di servizio alle dipendenze dell’amministrazione che  emana il bando.

“Il disegno di legge – dice Calderone – mira a stabilizzare  definitivamente la situazione dei precari utilizzati dagli Enti locali della Regione siciliana. La ricetta è chiara: recepire il decreto  legislativo Madia, adeguandolo alla situazione siciliana. In questa  logica, vengono corrette le storture contenute nell’art. 3 della legge regionale 27/2016”.
Di fatto, si offre la possibilità di beneficiare del contributo regionale, anche alle stabilizzazioni dei lavoratori inseriti nelle graduatorie formate in conformità alla disciplina previgente. Inoltre, escludendo dal calcolo dello spazio assunzionale, la quota di contributo a carico della Regione, si aumenta in maniera esponenziale il numero dei soggetti stabilizzati. Mediante l’abrogazione del comma 22 dell’art. 3 e dell’art. 2, della legge regionale 27/2016, sarà abrogato l’obbligo di preventiva mobilità del personale delle ex provincie. Di conseguenza, i Comuni possono procedere alla stabilizzazione del proprio personale, senza interpellare le province.

(Loc/AdnKronos)

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