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Pagamenti fermi, niente stipendi per 25 mila precari siciliani

Al Comune di Capo d’Orlando i precari hanno ricevuto ieri lo stipendio di novembre mentre in altre città della Sicilia l’attesa va avanti anche dall’estate scorsa.
I circa 15 mila contrattisti degli enti locali sono solo una delle tante categorie che in questi giorni sta protestando perchè la busta paga non arriva: ci sono anche i circa 2.800 Pip di Palermo, i 6 mila Asu della Regione, qualche centinaio di dipendenti delle partecipate e degli enti regionali. È una platea di circa 25 mila persone che si muove in pressing verso i palazzi della Regione.

I sindaci dalla seconda metà dell’anno scorso hanno pagato i precari a singhiozzo: «Ci sono paesi e città in cui lo stipendio non arriva da 8 o 10 mesi altri in cui arriva quasi regolarmente - commenta Massimo Bontempo, leader del Movimento Giovani Lavoratori -. In alcuni casi i sindaci hanno pagato solo il personale a tempo indeterminato. Il problema è che circa la metà del budget destinato ai precari nel 2015 non è stato erogato. E i soldi di quest’anno sono bloccati».
Il motivo lo spiega l’assessore regionale agli Enti Locali, Luisa Lantieri: «Gran parte dei finanziamenti di quest’anno al settore dei precari è nei capitoli di bilancio congelati in attesa che lo Stato eroghi i 500 milioni di aiuti promessi. Una vertenza che si sbloccherà presto».

Il caso Province
Ma se per gli stipendi è solo questione di tempo, per la stabilizzazione o si semplici rinnovi dei contratti si apre ora una partita delicatissima. I leader del Movimento (Giovani Lavoratori e degli altri sindacati e vari sindaci saranno ricevuti martedì dalla Lantieri per discutere del futuro del personale delle Province. Cosa c’entra? Presto detto: la legge nazionale di riforma delle Province prevede il trasferimento del personale degli enti soppressi nei Comuni, soluzione che in Sicilia non si è ancora deciso di percorrere. La Corte dei Conti, in una indagine delle settimane scorse, ha segnalato che l’unico modo per alleggerire dai debiti (circa 180 milioni) le Province e i futuri Liberi Consorzi che ne prenderanno il posto è trasferire il personale, come è stato fatto nelle altre Regioni. «Ma se la Regione sceglierà questa strada - obiettano i sindacati - i dipendenti a tempo indeterminato delle Province prenderanno il posto dei precari dei Comuni». Da qui il pressing di sindacati e sindaci che martedì chiederanno alla Lantieri garanzie sul futuro. L’assessore mostra disponibilità alle richieste dei Comuni: «Se trasferissimo nei Comuni i dipendenti delle Province si bloccherebbe il percorso di stabilizzazione dei precari degli enti locali. Una cosa che noi non vogliamo. Ho già parlato col governo nazionale per avere il via libera su un percorso che rispetti le peculiarità siciliane». La partita però è apertissima, visto che la riforma delle Province è ancora tutta da attuare e nel frattempo anche i 6 mila dipendenti di questi enti hanno registrato ritardi negli stipendi per carenza di fondi.

Asu e Pip
Diverso il problema di Asu e Pip, una platea di quasi 9 mila persone che vive con un sussidio finanziato dalla Regione ed erogato dall’Inps: circa 800 euro al mese per la prima categoria, 600 per la seconda per un costo totale di compreso fra i 50 e i 60 milioni. Ieri i Pip hanno protestato sotto Palazzo d’Orleans perchè non ricevono lo stipendio da due mesi e nel pomeriggio hanno incontrato Crocetta. Il problema - hanno segnalato Vincenzo Figuccia di Forza Italia ed Edy Tamajo di Sicilia Futura - è che la Regione non ha firmato la convenzione con l’Inps. «Crocetta - riferiscono FilcamsCgil, Fisascat Cisl eUil- tucs Uil - si è detto disponibile ad aprire subito un tavolo di confronto convocando l'Inps e i legali della Regione». E l’assessore al Lavoro, Gianluca Miccichè, va all’attacco: «I soldi per queste categorie ci sono. Il problema è che l’Inps sta ritardando l’approvazione della convenzione che noi abbiamo già inviato. Ci hanno detto che possono approvarla solo il 4 maggio». Un nuovo incontro Regione-sindacati è fissato per giovedì e lì - informano Marianna Flauto e Valentina Minnuto della Uiltucs - si discuterà anche di rimborsi per maternità, giorni di malattiae altri istituti rivendicati dalla categoria.

Fonte: Gds.it

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