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Finiti i soldi per i custodi, ASU sospesi e musei chiusi nei festivi

«Escludere dal servizio notturno e festivo il personale della società Sas limitandone l' impiego alla biglietteria e al servizio diurno»: è la parte principale di una lettera con cui l' assessorato ai Beni culturali comunica a dirigenti di musei e siti archeologici di non avere più le risorse per garantire lo straordinario al personale di una società partecipata normalmente impiegato come custode.
È emergenza, e siamo solo all' inizio dell' anno. La lettera inviata ieri è firmata dal dirigente generale dell' assessorato, Rino Giglione. Il principale destinatario della lettera è in realtà la Sas, la partecipata che «presta» alla Re gione 600 dipendenti a cui affidare l' apertura domenicale, notturna e nei festivi. È questo personale che per il momento non potrà più essere utilizzato: «Le risorse economiche della Regione - scrive Giglione nella lettera non consentono di garantire l' erogazione di prestazioni in plus orario nè l' erogazione delle indennità connesse ai servizi di turnazione -biglietteria nella medesima misura del 2013».
A questo personale resta consentite solo un impiego «standard». E secondo i dirigenti di musei e siti ciò non consentirà già da domenica di garantire l' apertura: «Se non possiamo utilizzare il personale della Sas - spiega Gioacchino Barbera, direttore dell' Abatellis di Palermo- saremo costretti a chiudere». Anche se è prevedibile, spiegano in assessorato, che almeno per questa domenica non ci saranno disagi eclatanti.
Per assicurare l' apertura i musei dovrebbero modificare l' organizzazione del personale di ruolo. Operazione resa più difficile da un' altra manovra in corso: l' assessorato sta anche bloccando l' impiego dei 250 Asu (ex Lsu pagati dalla Regione) perchè in questa fase non può garantire il versamento delle quote Inail che - secondo i sindacati ammontano a 6 euro al mese a lavoratore. Lo stop anche a questa categoria renderebbe ancora più difficile fronteggiare l' emergenza.
L' assessore Antonio Purpura la prossima convocherà la prossima settimana un vertice con la Sas per cercare di trovare una soluzione abreve ter mine. Quella ideale è lo stesso Giglio ne a metterla per iscritto ma presuppone un nuovo corso del settore ancora lontano dal divenire realtà: «Lo stop agli straordinari del personale della Sas andrà avanti fino alla ratifica di un accordo che prevede di corrispondere un aggio in percentuale sugli incassi degli biglietti venduti». Insomma, il sistema dovrebbe autoalimentarsi. Ma è noto che gli incassi sono molto inferiori alle attese.
Purpura sta lavorando proprio in questo senso, con misure che dovrebbero modificare i turni di lavoro dei custodi senza aumentare le spese. Ma serve un accordo sindacale.
E intanto proprio i sindacati alzano la voce. La Uil, con Gianni Borrelli ha scritto a Crocetta e allo stesso Purpura chiedendo un incontro: «Non possiamo continuare a fare proclami di rilancio del settore e poi chiudere nei giorni di maggiore fruizione».
Cobas-Codir e Sadirs hanno subito proclamato lo stato di agitazione. Anche perchè nei giorni scorsi Giglione ha inviato un' altra nota ai dirigenti dei musei indicando di ridurre da 3 a 2 i custodi in turno: «Gli accordi firmati prevedono 3 custodi» tuonano i sindacati autonomi.
E anche i grillini alzano la voce su un altro aspetto. L' assessorato ha pubblicato l' elenco di siti e musei aperti nei festivi in un link sul sito del ministero. Ma - secondo Valentina Zafarana e Gianina Ciancio - non tutte le strutture indicate si fanno trovare aperte all' appuntamento col pubblico. Non riesce a decollare in Sicilia la manifestazione #domenicaalmuseo, che in tutta Italia riscuote una valanga di consensi. Alcuni siti culturali che erano dati per aperti sono invece rimasti off-limits».
Fonte: giornale di sicilia

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