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Il 28 giugno assemblea e manifestazione a Roma per denunciare all’Europa il lavoro nero lsu/lpu/asu

Il 28 giugno USB da il via al contro semestre europeo a guida italiana della commissione europea . La prima risposta per denunciare all'Europa il lavoro nero di migliaia di lavoratori precari LSU/LPU e ASU organizzati con USB per contrastare le politiche sul lavoro degli ultimi anni, che da questi precari pubblici sono partiti per la peggiore sperimentazione delle politiche di precarizzazione delle persone e la distruzione dei diritti e dei contratti di lavoro.
Gli effetti di tali politiche di precarizzazione e sfruttamento del lavoro sono arrivate a livelli inaccettabili per le condizioni di lavoro e di ricatto, di vessazione della categoria, di esclusione da serie politiche di sanatoria del lavoro nero nelle pubbliche amministrazioni, di compensi da fame per la prestazione lavorativa senza contrattualizzazione, di mancati pagamenti per mesi, interruzione delle integrazioni, del non superamento dello status di disoccupato nonostante la presenza in servizio nelle pubbliche amministrazioni dal 1996/97/98. Nessun accantonamento contributivo per aspirare alla pensione, quindi una condanna a vita alla precarietà e all'esclusione sociale.
E' questo, non altro, il risultato di politiche che, ad onta di miliardi di risorse spese da quasi un ventennio di finanziamento dei fondi strutturali europei, hanno prodotto e alimentato disoccupazione di massa e precarietà soprattutto nelle regioni del centro sud, in cui il lavoro nero è diffuso e legalizzato anche negli enti locali, storicamente presente con migliaia di LSU/LPU/ASU.
In questi anni hanno creato alibi e strumenti (patto di stabilità, limiti assunzionali) per evitare la contrattualizzazione, e anche quando con le lotte siamo riusciti ad aprire un varco nella legge le assunzioni non sono finanziate, o vengono bloccate e impugnate dalla Corte dei Conti le stabilizzazioni già effettuate, ma nessun organo istituzionale e politico ha mai denunciato il lavoro nero pubblico.
Dobbiamo farlo noi!!: denunciare lo Stato italiano per infrazione della Direttiva Europea sul lavoro precario e costringere il Governo a prendere atto della vergogna perpetrata a danno di migliaia di precari pubblici lsu/lpu/asu.
Dobbiamo chiedere con forza la stabilizzazione e pretendere un piano assunzionale pubblico per contrattualizzare tutti i precari lsu/lpu/asu, da occupare nei settori strategici vitali per il Paese, eliminando vincoli di spesa e patto di stabilità che stanno strozzando i precari a cui vengono negati anche i miserabili assegni mensili e le integrazioni perché i tagli e il rigore che l'Europa ci impone li stiamo pagando solo noi. Vogliamo una politica di espansione della spesa per l'occupazione nei settori della tutela ambientale, del patrimonio artistico e culturale, del turismo, di riconversione ecologica delle produzioni, per la garanzia dei servizi pubblici e dei diritti sociali.
SABATO 28 GIUGNO LSU/LPU/ASU uniti in ASSEMBLEA a ROMA, ore 12.00 - Via Giolitti 231, a cui sono invitati politici e parlamentari.

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