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Circolari sul precariato è caos tra personale Contrattista e ASU. CGIL, CISL e UIL chiedono chiarezza

Con una nota del 15 Novembre la Funzione Pubblica di CGIL, CISL e UIL  chiede chiarezza sulle procedure attuative in materia di processi di stabilizzazione del personale precario siciliano ed il coordinamento tra i vari uffici regionali interessati.

<<L'avviso del Dipartimento regionale del Lavoro del 9 novembre u.s., conseguente alla nota n. 54014 del 21 ottobre e relativo alla ricognizione del personale impegnato in AS.U. presso gli enti utilizzatori tramite una scheda, ha ingenerato non pochi elementi di confusione nell'ambito degli enti locali, già destinatari delle procedure attuative impartite dal Dipartimento alle Autonomie Locali con la circolare n. 9 del 25 ottobre 2016, recante “Relazione sulle potenzialità di assunzioni nel triennio 2016-2018 degli enti locali che fruiscono dei contributi del Fondo straordinario ex art. 30, comma 7 della legge regionale n. 5/2014".
Infatti, la scheda riferita al personale in AS.U. viene somministrata da parte di molti enti anche al personale con contratto a tempo determinato, creando non pochi dubbi circa la congruità della rilevazione ad essa riferita in relazione ai processi di stabilizzazione dei soggetti contrattualizzati, oltre a costituire un appesantimento dell'iter legato alla verifica delle potenzialità assunzionali degli enti locali in prossimità delle scadenze contrattuali del prossimo 31 dicembre.
In questa fase, al contrario, considerato anche che il governo regionale non ha ancora definito il processo normativo che possa consentire la prosecuzione delle attività lavorative sia per i lavoratori con contratto a tempo determinato che per quelli impegnati in A.S.U., occorre avere la massima chiarezza e celerità nella definizione delle procedure, in modo da non mettere a rischio la continuità lavorativa di migliaia di lavoratori che da molti anni svolgono un ruolo fondamentale nelle pubbliche amministrazioni siciliane.
Per questi motivi, le scriventi OO.SS. chiedono che si faccia immediata chiarezza sulle procedure attuative in materia di processi di stabilizzazione, a partire da una necessaria azione di coordinamento fra i dipartimenti regionali interessati che disinneschi ogni possibile fraintendimento rispetto alle platee di lavoratori interessati e snellisca le procedure in maniera da non appesantire l'azione ricognitiva da parte degli enti locali.>>

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